Leone I Magno, papa, santo.
Successe a Sisto III nel 440. Nel suo lungo pontificato affermò vigorosamente la supremazia del vescovo di Roma su ogni altro, supremazia che ebbe (445) l'alto riconoscimento dell'imperatore Valentiniano III. La leggenda vuole che mentre Attila, re degli Unni, si preparava a percorrere saccheggiando la penisola, sarebbe stato fermato, alla confluenza del Po con il Mincio, da L., che gli si presentò protetto in modo visibile dalla spada fiammeggiante di Dio. Sopraffatto dal timore, Attila rinunciò al sacco di Roma. Non poté invece L. evitare il terribile saccheggio che Roma subì ad opera delle orde vandaliche di Genserico nel 455. Sotto il suo pontificato ebbe luogo il concilio ecumenico di Calcedonia (451) contro l'eresia di Eutiche. Festa: 11 aprile (m. Roma 461).
Leone II, papa, santo.
Successe ad Agatone. Il suo breve pontificato (682-683) fu tutto dedicato a far accettare alle diverse province ecclesiastiche la condanna del Monotelismo. Sotto il suo pontificato si giunse a un accordo fra Roma e la Chiesa ravennate. Festa: 28 giugno (m. Roma 683).
Leone III, papa, santo.
Prete romano di umili origini, successe al papa Adriano I nel 795. Appena eletto, ne informò Carlomagno re dei Franchi, il quale promise di difendere la Chiesa dai pagani e dall'eresia. La posizione di soggezione del papa provocò a Roma dei tumulti. Scampato, anche se ferito, a una congiura, L. si rifugiò (799) a Paderborn presso Carlomagno, che lo fece riaccompagnare da soldati franchi a Roma, ma insieme dispose un'inchiesta sulla condotta del papa, accusato dalla nobiltà romana di adulterio e di spergiuro. Poco dopo Carlomagno venne a Roma, e L. superò la situazione con una purgatio, nella notte di Natale del 799, procedette all'incoronazione imperiale, con una cerimonia che segnò la rinnovazione dell'idea imperiale. L. rimase sempre soggetto alle decisioni di Carlomagno. Morto questi, riesplosero a Roma gli odi in congiure cui L. rispose con terribili rappresaglie. Festa: 12 giugno (750 circa - 816).
Leone IV, papa, santo.
Romano di nascita, successe a Sergio II nell'847. La minaccia incessante dei Saraceni lo indusse ad attuare un progetto di Leone III, creando, con imponente opera di fortificazione intorno a Roma, formando la Città Leonina (V. LEONINA, CITTÀ) e, sempre per difesa dei Saraceni restaurò le mura aureliane. Con l'Impero franco tenne rapporti improntati ad una certa indipendenza. Festa: 17 luglio (m. Roma 855).
Leone V, papa.
Di Ardea, fu eletto successore di Benedetto IV (903), ma dopo un solo mese, l'antipapa Cristoforo lo depose facendolo imprigionare (m. Roma 904).
Leone VI, papa.
Fu eletto nel 928 per opera di Marozia, figlia di Teofilatto, che allora dominava in Roma, dopo la soppressione di Giovanni X (m. Roma 929).
Leone VII, papa.
Succedette a Giovanni XI nel 936, per volontà di Alberico II. Favorì la riforma monastica iniziata da Oddone di Cluny (m. 939).
Leone VIII, papa.
Laico con la carica di protoscriniario delle chiese romane, fu eletto nel 963 da un sinodo convocato in San Pietro dall'imperatore Ottone I, che aveva fatto deporre Giovanni XII. Un concilio lateranense (964) dichiarò nulla la sua elezione, perché non appartenente agli ordini ecclesiastici. Alla morte di Giovanni XII (964) gli avversari elessero papa Benedetto V; ma Ottone, ritornato a Roma, dichiarava L. legittimo pontefice ed antipapa Benedetto V (m. 965).
Leone IX, papa, santo.
Al secolo Brunone dei conti di Egisheim-Dagsburg. Eletto pontefice (1049) dal cugino Enrico III imperatore, volle che la sua elezione fosse convalidata dal clero e dal popolo romano. Recatosi in Germania e in Francia (1049), cercò, nei molti concili, di attuare la riforma lorenese. Posta sotto la sua protezione Benevento (1051), tentò, alleandosi col capitano bizantino Argiro, di fronteggiare le ambizioni dei Normanni: ma sconfitto e fatto prigioniero a Civitate sul Fortone (1053) e liberato l'anno dopo, dovette riconoscere i domini normanni nel principato di Benevento, esclusa la città che rimase alla Chiesa. Nei confronti dell'Oriente, il conflitto con la Chiesa greca, dopo la scomunica del patriarca Michele di Costantinopoli, portò alla definitiva rottura. Festa: 19 aprile (Egisheim, Alsazia 1002 - Roma 1054).
Leone X, papa.
Al secolo Giovanni de' Medici. Eletto papa nel 1513 come fautore di pace dopo il bellicoso pontificato di Giulio II, mirò ad evitare in Italia il predominio francese e spagnolo, con una politica tortuosa, ma insieme incerta, troppo preoccupata di assicurare gli interessi della sua casa. Per la sua ambizione politica si schierò ora a fianco della Francia, ora della Spagna, non riuscendo però a impedire il trattato di Cambrai (1517) che decideva le sorti d'Italia. Nel nuovo conflitto tra Francesco I e Carlo d'Asburgo per la successione imperiale, tentò di negoziare compensi dall'uno e dall'altro; alla fine piegò verso Carlo, che si profilava sicuro vincitore nella contesa. Grande mecenate, favorì, tra i tanti, Raffaello, il Castiglione, il Bembo, il Sannazzaro, il Guicciardini, Erasmo. Protesse la stamperia del Manuzio. A Roma riformò (1513) l'università, raccolse codici e libri, capolavori dell'antichità classica, volendo fare di Roma il centro culturale della cristianità. Concluse (1517) il Concilio Lateranense aperto da Giulio II; pose termine allo scisma gallicano, accordando però a Francesco I facoltà di nomina di vescovi e di risoluzione di cause anche ecclesiastiche (Firenze 1475 - Roma 1521).
Leone XI, papa.
Al secolo Alessandro de' Medici. Eletto papa col favore della Francia (1605), resse le sorti della Chiesa per pochissimi giorni. Era stato fervido sostenitore della Controriforma (Firenze 1535 - Roma 1605).
Leone XII, papa.
Al secolo Annibale Sermattei della Genga. Fu eletto nel 1823. Diede alla politica interna un indirizzo conservatore, onde le repressioni compiute in Romagna dal Rivarola e dall'Invernizzi e l'esecuzione a Roma del Targhini e del Montanari. Più aperta fu la sua politica estera col riconoscimento di fatto dell'indipendenza delle colonie spagnole d'America, e quella ecclesiastica col giubileo del 1825 e la cancellazione dall'Indice delle opere di Galileo (Genga, Ancona 1760 - Roma 1829).
Leone XIII, papa.
Al secolo Vincenzo Gioacchino dei conti Pecci. Fu eletto nel 1878. L. cercò, poggiando sull'opinione pubblica cattolica internazionale, di tenere viva la Questione Romana e, specie nel biennio 1880-1882, di ottenere, mediante l'appoggio delle potenze straniere, una restaurazione del potere temporale, ma senza successo, poiché la stipulazione della Triplice Alleanza mise al sicuro l'Italia anche dal lato dell'Austria. La sua azione fu diversamente feconda nei confronti del movimento cattolico-sociale, il cui programma fu sanzionato nell'enciclica Rerum novarum (1891), che ne ribadiva le rivendicazioni contro il conservatorismo dei partiti liberali e l'atteggiamento eversivo e anticattolico dei socialisti. Tale atto, decisivo nell'orientamento della Chiesa cattolica, additava nei partiti e nei sindacati cattolici il campo concreto per un'azione politico-sociale (Carpineto Romano 1810 - Roma 1903).
Leone XIV, papa.
Al secolo Robert Francis Prevost. Eletto Papa, alla quarta elezione ad opera dei Cardinali elettori, nel 2025.
Agostiniano. Relativo a Sant'Agostino. ║ Seguace della dottrina del santo o facente parte dell'ordine monastico che segue la sua regola. La regola a. si ispira nei suoi principi all'epistola 211 scritta da S. Agostino per le monache di Ippona e usata nel Medioevo in molti conventi femminili e monasteri maschili: essa rispondeva alle esigenze del culto liturgico e nello stesso tempo, risultando aliena da eccessivi rigorismi e angustie, permetteva l'esercizio del ministero pastorale. Tra le varianti si ricorda la Regola ad servos Dei, che presenta tutti i principi della lettera citata, anche se redatta per comunità religiose maschili.
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